mercoledì 12 febbraio 2014

Quattro chiacchiere su Ultimate Spiderman



Il cinque luglio 2012 vedeva la luce "Ultimate Spider-Man Collection", l'iniziativa editoriale distribuita dal Corriere della sera e La Gazzetta dello Sport in collaborazione con Panini Comics interamente dedicata a quello che, con molta probabilità, è il supereroe Marvel più amato dal pubblico; stiamo parlando dell'Uomo ragno, alias Peter Parker. 

Come molti di voi, ho acquistato la serie in toto, dopo essermi documentato e aver letto alcune recensioni dell'opera. 

Quando si decide di iniziare a leggere di un determinato personaggio (indipendentemente dalla casa editrice) è buona cosa informarsi, nel limite del possibile; così ho agito e, documentandomi mi son convinto che fosse un buon acquisto, sia in termini di contenuti, sia in termini monetari.

La collezione ripercorre l'intera saga Ultimate Spiderman, iniziata nell'anno 2000 con l'intenzione di ridare lustro ad alcuni personaggi del brand statunitense, e (soprattutto) introdurre un pubblico di nuovi lettori nell'universo narrativo di casa Marvel; quest'ultimo motivo spinge gli editori a pubblicare una serie parallela a The Amazing Spiderman, testata ammiraglia dell'arrampicamuri dal lontano 1962 fino ai giorni nostri. 

È però inesatto parlare di "serie", dato che Ultimate è un universo parallelo, ovvero uno scenario nel quale vengono raccontate vicende alternative di svariati supereroi. Supponiamo quindi di prendere l'attuale universo narrativo (che si protrae dal '62 ad oggi) e di duplicarlo, ottenendone così una perfetta copia. L'Universo Ultimate riparte però dalle origini e ripercorre le gesta dei personaggi, riscrivendone le vicissitudini e modificando opportune variabili con lo scopo di modernizzare i protagonisti che ne fanno parte: ciò che non è stato fatto succedere nella testata madre di Spidy, è papabile come traccia per questo nuovo scenario. In sostanza è un universo completamente da scrivere, che mantiene però i personaggi, le ambientazioni, i costumi e lo stile del passato. 


La cosa curiosa è che questo modus operandi (se così lo vogliamo definire) è ripreso dalla diretta concorrente della casa delle meraviglie, ovvero la DC Comics. Ebbene sì, la DC nel periodo che va dalla fine degli anni cinquanta agli inizi degli anni sessanta crea Terra-2, una realtà alternativa a quella "classica" dove sono presenti le versioni alterate dei principali supereroi. L'idea culminante arriva nel 1987 con Crisi sulle Terre Infinite, crossover che funge da big bang e pone fine ai multiuniversi, con l'intento di riportare ordine nell'ormai confusa continuity narrativa. 
I proposti iniziali sono ottimi ma, com'è consuetudine, è la realizzazione ad incidere pesantemente sui lettori. La scelta del team creativo è la chiave fondamentale per il successo della serie: la sceneggiatura dell'opera viene affidata a Brian Michael Bendis, scrittore di punta della Marvel con svariate esperienze passate in altre case di editoria fumettistica (scrittore anche delle testate Daredevil e Alias). Ad affiancarlo nell'ardua impresa troviamo Mark Bagley, già disegnatore della serie The Amazing Spider-Man nel periodo degli anni Novanta.
Bendis in posa stile Kingpin
Bagley mentre firma uno spillato
Grazie al successo iniziale, la serie venne pubblicata con regolarità. Bagley e Bendis si prefissarono inoltre l'obbiettivo di battere il record stabilito da Stan Lee e Jack Kirby con la testata Fantastici Quattro di 102 numeri consecutivi; record che batterono pubblicando ben 110 numeri ininterrottamente. 
Dal successivo numero 111 le matite passano al canadese Stuart Immonen, talentuoso disegnatore entrato nel mondo dell'editoria fumettistica grazie ad una serie autoprodotta. I suoi tratti disegneranno Spidey fino al numero 133.
Dopo il crossover Ultimatum, la serie cambia nome in Ultimate Comics: Spider-Man e viene scritta dal solito Bendis accompagnato dai disegni del fumettista spagnolo David Lafuente.

Per quanto riguarda la sceneggiatura, Bendis scrive in maniera magistrale le nuove vicende di Spidey ma inizialmente non è ancora il "jolly" della casa delle meraviglie; poco dopo gli vengono affidate altre serie importanti, come I Vendicatori, dando così una sostanziale "spinta" alla sua carriera.
Grazie alla notevole caratterizzazione dei personaggi, l'autore riesce nell'intento di svecchiare il vecchio Peter Parker della serie classica; si tratta pur sempre di un secchione con una pettinatura all'antica preso in giro dai suoi compagni di studi, ma sa anche essere un teenager con un lavoro part-time nel doposcuola (non più fotografo di se stesso, bensì web master per il Daily Bugle).
Ogni personaggio dell'universo classico viene rimodernato e reso contemporaneo; gli adolescenti si riuniscono al centro commerciale, vestono gli abiti tipici degli anni '90, partecipano alle feste in stile american pie, ecc...

Spiderman quando entra in azione parla a raffica di mille argomenti che spaziano da commenti introspettivi a vere e proprie battute (di pessimo gusto) per schernire l'avversario.  
Bagley è invece il disegnatore degli anni novanta del fumetto, con esperienza nel disegno dell'uomo ragno; la sua versione del costume del ragnetto non varia in fatto di colori e fattezze e vengono mantenute le grandi lenti biancastre sulla maschera. Il risultato è un'ottimo Spider-Man rinnovato ma dal gusto classico.

Lo Spiderman di Bagley, fisicato,
muscoloso e dalle pose molto plastiche
Spidey secondo Immonen dai tratti più marcati e decisi
Infine Lafuente e il suo ragnetto in stile cartoon e dalla stazza più minuta
La raccolta ripropone il formato già utilizzato in altre serie quali Grandi Saghe e Spider-Man  - Le storie indimenticabili, ovvero brossura con copertina in cartone flessibile ed immagine su sfondo "metallizzato". La paginazione è curata nei minimi dettagli, il formato di stampa è maggiorato rispetto al consueto spillato e le pagine sono stampate su carta lucida plasticata. Il tutto è rifinito da approfondimenti della redazione e note esplicative che accompagnano la lettura, oltre che alle sezioni "dietro le quinte" che mostra le bozze e gli studi dei personaggi effettuati dai disegnatori.
Come già successo in passato con i film di Raimi, in concomitanza con l'uscita della pellicola The Amazing Spiderman, Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport danno la possibilità ai lettori di recuperare un'opera completa, degna di nota. 
Il mio consiglio spassionato è di acquistare l'opera se vi piace il personaggio, ma sappiate che non si tratta dello Spider-Man consueto, bensì della sua versione Ultimate; con questo non voglio dire che sia una serie "di ripiego", anzi!!
Altro fattore a favore del lettore è il fatto che la serie è autoconclusiva, ovvero finisce con il termine del numero #30; niente acquisti per implementare la collezione e/o numeri mensili aggiuntivi, è tutto già presente!





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