mercoledì 9 luglio 2014

"C'è posta per te...Lion!"

Chiunque di voi abbia acquistato il primo numero di Batman del reboot non potrà non ricordarsi l'interessante iniziativa "Bat-Mail" lanciata da Lion Comics per i suoi lettori. L'iniziativa, ovviamente, mi ha subito colpito, in particolare l'idea di trovarmi d'innanzi all'opportunità di scrivere ai curatori della redazione per eventuali chiarimenti e critiche (chi di voi non l'ha almeno lontanamente pensato?). 
Ho pensato subito ad altre case editrici che tramite le pagine di posta hanno saputo interfacciarsi con il proprio pubblico tanto da farne il proprio personale punto di forza (basti pensare all'eterno Topolino o al grottesco Dylan Dog).


Riflettendo è da parecchio tempo che non vedo questa rubrica e - molto sinceramente - avevo dimenticato la sua esistenza! Pare sia scomparsa dalle pagine di Batman dopo soli tre spillati (due, se vogliamo essere precisi, poiché il numero uno aveva funzione informativa). Come è possibile che nell'arco di soli tre mesi un editoriale sul Cavaliere Oscuro, chiuda i battenti senza lasciare tracce?

I buoni propositi per incentivare l'utilizzo della e-mail (o addirittura della vecchia lettera cartacea) fanno onore alla Lion, ma l'enigmatica e brusca scomparsa non fa presagire nulla di buono. 

Questo mi ha portato a pensare a due possibili motivi: la mancanza di e-mail in ingresso e la "chiusura" della rubrica.
C'è poco da dire, o i lettori - dopo l'iniziale entusiasmo della novità - hanno gradualmente smesso di scrivere alla redazione che, in mancanza di materiale, ha chiuso la rubrica, oppure, ed è sicuramente meno plausibile ma non di certo impossibile, qualche motivo interno a noi sconosciuto ha indotto la casa editrice alla chiusura del servizio.
(Per curiosità personale ho scritto alla redazione della RW Lion chiedendo informazioni nella speranza che possano chiarire questa situazione.)

Ponendo ora in secondo piano la storia della "Bat-Mail", mi sono accorto che questo "esperimento fallito" ha messo in luce un problema fortemente sentito nel panorama di casa Lion: il rapporto con il pubblico.
All'inizio della pagina dedicata alle mail dei lettori si legge: 
"Ciao a tutti, fin dall'inizio dell'avventura Lion uno dei nostri obbiettivi è stato quello di avere un rapporto ravvicinato con i lettori. E nel terzo millennio la comunicazione più rapida possibile avviene sul web, dove infatti ci trovate facilmente [...]. Questa nuova partenza dell'universo DC ci da modo di realizzare un'idea che avevamo in mente già da un po'. così da permettere anche a chi non frequenta i social network di stringere un rapporto con noi: la pagina della posta. Ogni mese, sulla pagina di BATMAN, troverete l'angolo della BAT-MAIL. A qualcuno potrà sembrare uno strumento di comunicazione ormai superato, ma non è così [...].
Chiunque abbia un minimo di dimestichezza sa che sul web la Lion comics possiede (come sopra citato) svariati account sui più popolari Social Network e pubblica periodicamente svariati post che spaziano dalle "uscite mensili" alle "nuove realizzazioni".
Fin qui tutto bene, ma se si va a dare un'occhiata ai commenti degli utenti iscritti si apre un finestra colma di insulti, critiche, richieste e lamentele. 
Sono infatti molte le persone che si rivolgono alla casa editrice nella vana speranza di ricevere risposte e pochi sono gli eletti che possono vantare di aver ricevuto delle risposte soddisfacenti! 
Io stesso mi sono rivolto parecchie volte al servizio di posta elettronica della Rw Lion in cerca di delucidazioni su alcuni prodotti presenti sul sito ricevendo sempre delle non-risposte (la mail di risposta dopo giorni è giunta, ma il suo contenuto non chiariva assolutamente i miei dubbi).

In che modo una azienda può essere aperta al pubblico se gran parte delle richieste degli utenti viene ignorata? Dov'è il vero aspetto "social"?

È vero che la "vecchia generazione" di lettori usava le mail, mentre i giovani impiegano Facebook, Twitter, etc ma è anche vero che i fumetti hanno un pubblico molto variegato (grazie al cielo!); allora perché non sfruttare questa eterogeneità per creare una rubrica con i controfiocchi che integra commenti di Twitter, Facebook ed E-Mail? E perché no, ampliare l'iniziativa a tutte le testate del ventaglio editoriale?
O meglio ancora, anziché aspettare che sia il lettore ad interagire con la rubrica, cercare di proporre  temi e spunti di confronto?
Una pagina, rispetto alle consuete 72 di ogni spillato, con l'aspettativa di avvicinare il lettore e, perché no, fare pace una volta per tutte con il pubblico cercando di essere presenti per le evenienze dei singoli. 
È chiedere troppo?

Nessun commento:

Posta un commento